Descrizione
Cos’è il Caciocavallo
Il Caciocavallo Fresco è un alimento appartenente all’insieme del latte e derivati; più precisamente, si tratta di un formaggio non latticino (perché contiene poco lattosio).
Fonte di proteine ad alto valore biologico, calcio, fosforo e riboflavina (vitamina B2), il caciocavallo rientra nel II gruppo fondamentale degli alimenti.
Dal punto di vista merceologico e tecnico alimentare, il caciocavallo possiede le seguenti caratteristiche:
- Formaggio italiano tipico delle regioni meridionali (ex Regno delle Due Sicilie: Sicilia, Calabria, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia). Viene prodotto anche in Sardegna.
- Ottenuto da latte grasso vaccino (razza Podolica), arricchito da caglio di agnello/capretto, sale ed eventualmente fermenti lattici.
- A pasta filata.
- Stagionato.
- Può essere cosparso di paraffina come isolante/protezione.
- Gode del riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale Italiano (PAT). Quello di Silano (Caciocavallo di Silano) ha ottenuto il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Il nome caciocavallo potrebbe avere diverse origini etimologiche.
- E’ verosimilmente riconducibile al metodo di stagionatura/essiccamento che prevede la legatura di due forme in un’unica corda, successivamente posta “a cavallo” di una trave.
- Un’altra ipotesi è la marchiatura sulla forma che raffigura un cavallo, tipica del Regno di Napoli.
- Un’ultima teoria ipotizza che il caciocavallo, cagliato nei campi durante le transumanze, venisse poi appeso al dorso dei cavalli durante il viaggio.
Di caciocavallo ne esistono tante tipologie quante sono le zone di produzione. Alcune varianti sono pure affumicate.
Caratteristiche Nutrizionali Caciocavallo Fresco
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Parte edibile | 100.0% | |
Acqua | 30,0g | |
Proteine | 37,7g | |
Amminoacidi prevalenti | Ac. Glutammico | |
Amminoacido meno presente | Cistina | |
Lipidi TOT | 31,1g | |
Acidi grassi saturi | -mg | |
Acidi grassi monoinsaturi | -mg | |
Acidi grassi polinsaturi | -mg | |
Colesterolo | -mg | |
Carboidrati TOT | 2,3g | |
Amido | 0,0g | |
Zuccheri solubili | 2,3g | |
Fibra alimentare | 0.0g | |
Fibra solubile | 0.0g | |
Fibra insolubile | 0.0g | |
Energia | 439,0kcal | |
Sodio | -mg | |
Potassio | -mg | |
Ferro | 0.3mg | |
Calcio | 860,0mg | |
Fosforo | 590,0mg | |
Tiamina | 0,01mg | |
Riboflavina | 0,45mg | |
Niacina | 0,0mg | |
Vitamina A | 420,0µg | |
Vitamina C | tr | |
Vitamina E | 0,43mg |
Come anticipato, il caciocavallo rientra nel gruppo fondamentale degli alimenti chiamato “Latte e Derivati” (II Gruppo); in quanto tale, si caratterizza per la ricchezza in proteine ad alto valore biologico, calcio, fosforo e vitamina B2 (Riboflavina).
Nel caciocavallo, i grassi, le proteine e l’acqua sono presenti in misura quasi uguale (31g + 37,7g + 30g).
Il caciocavallo ha un apporto energetico molto elevato, fornito prevalentemente dai lipidi, seguiti dai peptidi e infine dai glucidi (poco rilevanti).
Gli acidi grassi sono prevalentemente saturi, le proteine contengono un pool di amminoacidi essenziali completo e simile ai peptidi dell’organismo umano, e i carboidrati sono costituiti dal disaccaride lattosio.
Il caciocavallo apporta notevoli quantità di colesterolo, ma non mostra tracce di fibra.
Tra le vitamine spiccano le concentrazioni di riboflavina (vitamina B2) e vitamina A (retinolo equivalenti).
In merito ai sali minerali, si evidenziano alte dosi di sodio, calcio, fosforo e zinco.
Il caciocavallo è un alimento poco adatto alla nutrizione clinica e soprattutto alla dieta dei soggetti affetti da:
- Sovrappeso: per la notevole concentrazione di lipidi e calorie.
- Ipercolesterolemia: a causa della massiccia presenza di colesterolo e grassi saturi (anche se non riportati in tabella).
- Ipertensione: soprattutto nei casi di sodio-sensibilità, aumenta il rischio di aggravamento patologico.
- Sindrome metabolica: per tutte le ragioni menzionate.
La presenza marginale di lattosio rende il caciocavallo un alimento proibito solo nella dieta degli intolleranti più sensibili a questo disaccaride. Non ha implicazioni per la celiachia.
Grazie alla ricchezza in calcio e fosforo, il caciocavallo può essere utilizzato nell’alimentazione dei soggetti in accrescimento e a rischio di osteoporosi (per facilitare il raggiungimento del fabbisogno minerale legato alla salute dello scheletro).
Il caciocavallo è escluso dalla dieta vegana.
Pur essendo un derivato del latte, il caciocavallo tradizionale non è pertinente all’ alimentazione latto-ovo vegetariana, a causa dell’impiego di caglio animale (ricavato dallo stomaco degli agnelli o dei capretti).
Per la religione ebraica, il caciocavallo è considerato un alimento kosher, poiché ricavato dal latte di mucca (animale ruminante con zoccolo fesso). Ovviamente, essendo prodotto dal latte, non può essere mangiato assieme alla carne; peraltro, il consumo dei due alimenti dev’essere separato da almeno 6 ore.
Il caciocavallo è tollerato anche dalla religione musulmana (cibo halal).
Non dovrebbe essere ammesso dall’induismo a causa delle presenza di caglio animale.
Il caciocavallo può essere utilizzato come ingrediente di molte ricette (antipasti, primi e secondi). Tuttavia, se contestualizzato nell’insieme delle pietanze fredde, è indispensabile che la frequenza di consumo sia sporadica (al massimo bisettimanale) e che la porzione media sia approssimativamente di 50 g (220 kcal).
Fonte: MyPersonalTrainer
Emilio Ranucci –
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